L’Annunciazione di Simone Martini.

Parte 2



L’Annunciazione

L'Annunciazione, firmata e datata, è una pala d'altare dipinta da Simone Martini nel 1333 per l'altare di Sant'Ansano, nel Duomo di Siena, dove rimase fino al 1676. Spostata nella Chiesa di Sant'Ansano a Castelvecchio, l'opera vi restò fino al 1799, per poi passare agli Uffizi di Firenze dove è ancora conservata.
La descrizione 
La cornice è scandita da cinque archi a sesto acuto, che accolgono (nella parte centrale) l'immagine della Vergine e dettano le immagini di Gabriele e (alle estremità) dei santi Anzano e Massima. Quest'ultimo è stato disegnato da Lippo Memmi, che è il collaboratore più iconico di Simone Martini e suo cognato. Giovane arcangelo, in ginocchio Come un nobile cavaliere, Consegna il ramoscello d'ulivo alla Vergine, Simbolo di pace e armonia L'universalità che avrà un nascituro Sciolto sulla terra. Indossa Etgent
Abito di broccato e vivace mantello a scacchi, i suoi capelli sono decorati con una corona, le sue ali di pavone, e anche la sua veste è dipinta con polvere d'oro. Maria siede su un pregiato trono intarsiato di legno, il cui retro è ricoperto da un pezzo di stoffa. 
Durante la lettura del libro, Gabriele rimase sbalordito, e indietreggiò spaventato, con un atteggiamento dignitoso e impaziente, come se stesse evitando parole inaspettate. Visitatori, in a scritto. Al centro della scena, nello spazio che separava i due personaggi, si librava in alto la colomba, simbolo dello Spirito Santo, circondata da serafini, e al piano di sotto era posta una bottiglia di gigli, simbolo della verginità di Maria. bordi chiari e scuri e gigli che si estendono in tutte le direzioni, ci aiutano a misurare visivamente lo spazio in cui si svolge la scena, altrimenti questo spazio sarà completamente immateriale.


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